Verdura e erbe selvatiche

LICHENE

Lichene islandico tipico delle aree montane
LICHENE
Verdura e erbe selvatiche

LICHENE

Lichene islandico tipico delle aree montane

Il Lichene islandico o Cetraria islandica, questo è il suo nome botanico, cresce allo stato spontaneo nelle aree fredde e montane, dall’America del nord all’Himalaya.
È presente anche sulle Alpi, cresce sulle rupi e sulla terra scoperta.
Il lichene islandico si presenta come un cespuglietto frastagliato alto fino a 10 cm, verde olivaceo di sopra, biancastro di sotto, ma può avere coloriture dal grigio chiaro al bruno scuro.
Si distingue da altri licheni simili per il margine, di solito, da ciglia brune e rigide.
In dialetto lo si chiama lichena o lechena.

STORIA
La sua raccolta in Valle Camonica si è persa nella memoria.
Ottant’anni fa, Nino Arietti, un botanico bresciano, nel suo “La flora economica e popolare del territorio bresciano” ha constatato l’uso del lichene a Lozio, “donde le donne si recano a farne raccolta nei fopèi di Varicla, sotto il Pizzo Camino, a metri 2000 circa, ove cresce abbondante».
Ma i ragazzi del posto, non solo di Lozio, andavano a prendere il lichene sul Pizzo Camino ed anche oltre, e qualcuno si spingeva anche a Livigno o addirittura nelle Alpi svizzere.

CARATTERISTICHE
Dopo la raccolta e un’accurata pulizia il lichene viene essiccato senza esposizione diretta al sole.
Tradizione esige che il Lichene islandico venga bollito a lungo, perché perda il sapore amarissimo, e condito in insalata con buon olio, sale e pepe.
Ovviamente non mancano interpretazioni personalizzate o diverse: accompagnato con patate lesse oppure con uova sode tagliate sottili o ancora – di antica memoria – lo sposalizio con le rape.

STAGIONALITÀ
Il periodo migliore per la raccolta è quello «fra le due Madonne», cioè dall’Assunzione della Vergine il 15 agosto alla Natività di Maria l’8 settembre.

CURIOSITÀ/ANEDDOTI
Da secoli gli islandesi raccolgono e mangiano il Lichene islandico.
«E siasi fatto lo divieto di menarsi in territorio altrui per lo raccolto del lichene»: così dettavano le leggi, segno del suo valore. Si può ben dire che il lichene islandico sia uno dei cibi che ha reso possibile la sopravvivenza degli islandesi nel corso dei secoli. Lì da loro si chiama “fletta”.

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