Il violino è un prosciutto dal gusto ricco e saporito.
La coscia o spalla di capra viene lavorata con le erbe delle montagne, sale, spezie e vino.

STORIA
Tra i tanti animali dalle cui carni si ottengono salumi vi è anche la capra, uno dei primi animali ad essere addomesticato prevalentemente per la produzione di latte e secondariamente di carne.
La capra, grazie alle sue caratteristiche come rusticità, adattamento a vivere di pascoli poveri, agilità e piccole dimensioni si è ben inserita nelle comunità umane più povere soprattutto lungo l’arco alpino in territori di difficile accesso e con limitate risorse alimentari.

CARATTERISTICHE
Il violino si ottiene da spalle e cosce di capra, la carne è rifilata dal grasso e marinata in salamoia per alcuni giorni con sale, erbe, spezie e vino.
La coscia o spalla viene massaggiata e rivoltata ogni giorno; quindi, stagiona per almeno due mesi in locali ben areati.
Il colore del violino di capra è marrone-grigio all’esterno, rosso vivo scuro all’interno;
Il violino presenta la forma di un classico prosciutto, sebbene di dimensioni ridotte. Può avere un peso di due o tre chili, il sapore ricorda quello della carne secca di capra.

STAGIONALITÀ
Il violino è frutto di un sapere e di tecniche di conservazione della carne e per questo è disponibile in ogni stagione.

CURIOSITÀ/ANEDDOTI
È stato così chiamato nel 1930 dal poeta Giovanni Bertacchi (Chiavenna 1869 - Milano 1942) per la maniera di affettarlo, appoggiandolo con un tovagliolo sotto il mento con una mano, mentre con l’altra si taglia con il coltello, a mo’ di archetto.